Trekking in montagna

Vivere a Milano offre la possibilita' di organizzare diverse gite in giornata sulle montagne non lontane. Voglio condividere questa esperienza perche' inizilmente non sapevo quante possibilita' diverse ci fossero per gite in ogni stagione e per ogni livello di preparazione. Mi piacerebbe che la mia ricerca di posti solitamente poco frequentati e molto suggestivi possa essere un'idea anche per altri appassionati di montagna.
Ci sara' una sezione dedicata alle Dolomiti dove solitamente mi reco un paio di volte l'anno. So che non sono raggiungibili da Milano facilmente, ma sono luoghi che amo e non voglio trascurarli.

sabato 15 ottobre 2011

RESEGONE – Rifugio Azzoni dalla Val Caldera. Rientro per il sentiero n°1

Partenza: Lecco – Piani d’Erna (1.350m)  Itinerario (semi-anello): Piani d’Erna arrivo funivia-> Passo del Giuff (1.530m) -> Rifugio Azzoni / Cima Resegone per sentiero n°8 Val Caldera (1.875m) -> Rientro parcheggio basso funivia sentiero n°1 (600m)
Dislivello in salita:  640m (1.300m se non si prende la funivia)
Altitudine massima: 1.875m cima del Resegone
Attrezzatura: scarponcini
Tempo di percorrenza:4h30-5h00 (2h15 di salita; 2h15 discesa)
Periodo: Evitare l’inverno a causa di pericolo slavine nella zona della val Caldera. In autunno i colori dei faggi rendono piu’ suggestivo l’itinerario

Arrivo in auto:

SS36 direzione Lecco. Appena prima di entrare in citta’ seguire le indicazione per Ballabio. Prima di Ballabio sulla nuova strada ci sono le indicazioni per Piani d’Erna.
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Descrizione
“La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune
Passaggio nella roccia tra boaschi di faggi
Saliamo sul Resegone come sempre accompagnati dalla voce del Manzoni. La montagna e’ una delle piu’ frequentati delle Prealpi Orobie, grazie alla vicinanza alle citta’ di pianura, alla facilita’ di raggiungere la vetta in ogni stagione e all’eleganza delle sue guglie.
Per la prima volta saliamo da un sentiero poco frequentato, ma molto suggestivo e vario. Si passa dai boschi di faggi ai canaloni di roccia fino a giungere, quasi senza rendersene conto, sotto al rifugio Azzoni e quindi alla vetta.

 L’itinerario
Visto il poco allenamento dell’ultimo periodo, decidiamo di prendere la funvia che ci permette di fare meno di 600m di dislivello in salita e di goderci con calma la bella giornata.
Scendiamo dalla funivia immersi nelle nuvole, ma il tempo dovrebbe volgere al bello. Dalla stazione della funivia proseguiamo verso nord ( a sinistra guardando il Resegone) seguendo il sentiero n° 7 per il passo del Giuff.
Segnavia "sgualcito" al passo del Giuff
Dopo circa 50min di sali-scendi immersi nella faggeta colorata di rosso e giallo arriviamo al passo e qui seguiamo le indicazioni per il sentiero n°8. Fare attenzione perche’ nello stesso punto, un po’ piu’ a destra, parte il sentiero delle creste alte che e’ piu’ impegnativo. Il sentiero prosegue dolce immerso alla faggeta fino ad incrociare la Val Caldera dove l’ambiente cambia in modo repentino e ci troviamo ad attraversare canaloni di roccia e detriti. Superato questo tratto si rientra nel bosco dove il sentiero prende rapidamente quota fino a raggiungere il lato est della montagna. SI sale quasi sotto la cresta fino a giungere all’Azzoni e quindi in vetta.
Creste del Resegone nelle nubi
Scendiamo dal sentiero n° per il Pian Serrada. Giunti a 1.100m di quota ci teniamo sulla sinistra e imbocchiamo il sentiero 1A (ben evidente e segnato con bollini, ma senza numero) per evitare di salire verso il rifugio Stoppani. Qui tutti i sentieri in discesa portano al parcheggio della funivia e si possono percorrere senza il pericolo di perdersi.
Le nuvole si diradano e Lecco e il suo lago compaiono sotto di noi

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