Trekking in montagna

Vivere a Milano offre la possibilita' di organizzare diverse gite in giornata sulle montagne non lontane. Voglio condividere questa esperienza perche' inizilmente non sapevo quante possibilita' diverse ci fossero per gite in ogni stagione e per ogni livello di preparazione. Mi piacerebbe che la mia ricerca di posti solitamente poco frequentati e molto suggestivi possa essere un'idea anche per altri appassionati di montagna.
Ci sara' una sezione dedicata alle Dolomiti dove solitamente mi reco un paio di volte l'anno. So che non sono raggiungibili da Milano facilmente, ma sono luoghi che amo e non voglio trascurarli.

sabato 10 settembre 2011

LECCO - PLACCHETTE DI SAN MARTINO: Iniziazione all'arrampicata

Giacomo sulla cengia finale
Oggi si arrampica con i ragazzi del Rosti. Andiamo alle Placchette di San Martino, appena sopra Lecco, dove ci sono un paio di vie di 3° ed e' un posto tranquillo...o meglio "used to be" tranquillo.
Martino affronta il tratto finale

Arriviamo e troviamo un gruppo di 30 persone che iniziano un corso di alpinismo proprio sulle nostre placchette. Che fare? Indugiamo un po', ma pi ci facciamo spazio tra la folla e, gentilmente, ci liberano una via. Ecco le foto dell'impresa:
Giacomo si prepara
Giacomo

Giacomo prosegue
Martino inizia la salita

Martino trova gli appigli giusti

Martino prosegue

Un passaggio chiave di Martino

La discesa di Giacomo

sabato 3 settembre 2011

RESEGONE – Ferrata Gamma1 ai Piani d’Erna

Partenza: Lecco, loc. Versasio stazione funivia (600m)
Itinerario (ad anello): Parcheggio funivia -> Piani d’Erna (via ferrata) -> parcheggio funivia (via sentiero)
Dislivello in salita:  800m (700m di ferrata)
Altitudine massima: 1375m
Attrezzatura: scarponcini, imbrago, casco e kit da ferrata
Tempo di percorrenza: 4h45 (30min ad attacco ferrata, 3ore ferrata, 1h15 discesa)
Periodo: Tutto l’anno tranne le giornate estive molto calde

Arrivo in auto:

SS36 direzione Lecco. Appena prima di entrare in citta’ seguire le indicazione per Ballabio. Prima di Ballabio sulla nuova strada ci sono le indicazioni per Piani d’Erna.

 Descrizione
Itinerario a cavallo tra montagna e citta’:verso valle Lecco e il lago sono presenti con il loro rumore, girando le spalle siamo gia’ sui risalti rocciosi del Resegone.
Sopra a Lecco
La ferrata, molto ben attrezzata e sicura, supera tutto il risalto roccioso seguendo circa la funivia per i Piani d’Erna. Nel primo e nell’ultimo tratto ci sono soprattutto scale, mentre la parte centrale alterna tratti di sentiero a tratti assicurati con fune metallica ben arrampicabili. Il sentiero e’ panoramico e decisamente esposto. Bello il ponte tibetano (evitabile) che aggiunge un po’ d’adrenalina alla gita.
Itinerario ideale per chi vuole prendere un po’ di confidenza con il vuoto su un percorso assolutamente sicuro.
Oggi siamo in compagnia del Mo’, la Chiara e figli (che ovviamente sono saliti senza problemi, ponte tibetano incluso) 

L’itinerario
Dal parcheggio della funivia seguiamo il sentiero n°1 in direzione del rifugio Stoppani. Dopo circa 20minuti troviamo il bivio per la ferrata che raggiungiamo dopo altri 10min di sentiero “ripido ma ben segnato”.


Primo tratto di scale
Appena sotto l’attacco mettiamo gli imbraghi e ci prepariamo per la salita. I primi metri sono attrezzati solo con cavo e li superiamo arrampicando (sempre assicurati con imbrago alla catena). Iniziano poi le scale che continuano quasi ininterrottamente fino a circa meta’ ferrata dove c’e’ possibilita’ di uscita verso il rifugio Stoppani. Qui inzia un tratto, per me molto bello tra bosco e rocce, attrezzato solo nei punti esposti o difficili. 
Sul ponte tibetano
Arriviamo finalmente al tanto atteso ponte tibetano che tutti decidiamo di affrontare. Passiamo ancora per un bel tratto attrezzato con catena fino ad arrivare ad un altro ponte. Da qui si superano ancora due torrioni attrezzati prevalentemente a scale fino a reggiungere la croce ai Piani d’Erna.
Qui e’ d’obbligo riguardare la strada percorsa per renderci conto che la sensazione di vuoto non era solo una sensazione. Siamo stati aggrappati nel vuoto per 3 ore. (Per noi ferraristi e’ quasi un record).
Dalla cima siamo scesi verso l’arrivo della funivia. Prima della stazione giriamo a destra verso il bar e i prati sottostanti. Da qui seguiamo il sentiero per il rifugio Stoppani e quindi imbocchiamo verso destra il sentiero n°1 fino a raggiungere nuovamente il parcheggio .